Nella serata di sabato 3 dicembre il nostro piccolo, piccolissimo blog pedante si è aggiudicato il secondo posto nella classifica dei siti politici di opinione stilata per i Macchianera Internet Awards, superando nel gradimento dei votanti anche i più blasonati blog di Beppe Grillo (3° posto) e Byoblu (7° posto).
È un risultato straordinario a cui non ero preparato, del quale ringrazio con colpevole ritardo non solo i tantissimi che mi hanno votato, ma anche i tanti che mi hanno fatto i complimenti. Sono commosso e al tempo stesso mi chiedo se anche in futuro sarò all'altezza di tanta stima. Se ciò non accadesse mi scuso in anticipo: significa che ciò che dovevo dire l'ho detto e ciò che potevo dare l'ho dato. Il che è già molto di più di quello che mi aspettavo quando ho avviato questo progetto.
Il Pedante è un blog lento e solitario. I suoi articoli appaiono programmaticamente in ritardo rispetto ai temi trattati. Ispirato dal principio che questa volta non è diverso, fa dell'attualità politica uno spunto per fissare categorie e illusioni che si ripresentano nei panni dei fenomeni sociali del momento per mantenere in corsa la metafora principe di queste riflessioni: la ruota del criceto. Da cui anche la scienza sociale che qui si ambisce a inaugurare, la cricetologia.
Un ringraziamento è d'obbligo anche ai commentatori del blog, specialmente ai più affezionati e profondi,
che hanno completato, migliorato e in alcuni casi superato gli spunti offerti dagli articoli.
Qualche riflessione in ordine sparso sul concorso:
- Il Pedante ha ricevuto 6.533 voti. Di questi non so quanti, ma credo moltissimi, li deve alle indicazioni di voto di
Alberto Bagnai, già amico e maestro, ora anche mentore.
- Anche quest'anno Alberto ha dato il fango ai sepulcra dealbata del Sole24, ma se nel 2015 lo
stacco era di 49 voti, oggi è di 15.759 (quindicimilasettecentocinquantanove) voti. La storia va
veloce.
- In Italia ci sono circa 38 milioni di utenti internet. Mediamente in ciascuna categoria del MIA16 hanno votato circa 65 mila persone: lo 0,17%. L'iniziativa è quindi ben lontana dall'essere mainstream, il che ne spiega forse la permeabilità a gruppi di opinione piccoli ma organizzati come quello di cui mi pregio esser parte. Il risultato non è però da sminuire, sia perché i votanti rappresentano comunque una minoranza consapevole, sia perché la copertura mediatica del premio è stata di buon livello, sia soprattutto perché oggi una vittoria sul mainstream ci sarebbe negata.
- Non potendo stringere la mano ai miei avversari, li ho omaggiati visitandone i siti, di cui propongo una
pagella.
Breaking Italy Primo classificato con 24.957 voti (il quadruplo del sottoscritto) è un video blog di attualità molto seguito. Non mi è piaciuto. Il padrone di casa mi sembra un Mentana in erba, ecumenico, corretto e superficiale come ha da essere l'anfitrione di un giovane pubblico moderato. Leonardo Il blog di Leonardo Tondelli è scorrevole, documentato, quasi sempre interessante. Ha fatto un lavoro enorme sul No al referendum, avrei voluto scoprirlo prima. Piovono Rane Pacato senza essere moderato né banale, bene informato e lontano dalle retoriche eurogovernative. Qualcosa di sinistra Propone il classico punto di vista di una sinistra giovane ma poco originale, poco coraggiosa. Byoblu Sia pure con i suoi trascorsi, i toni epic conspiracist e un html soffocato dalla pubblicità, resta una fonte vicina a chi scrive. Mangiatori di cervello Contenitore di editoriali in stile Huffington: noioso, distraente, appiattito. Il cuore del mondo Benché di idee politiche a me aliene, Marcello Foa è un riferimento per le sue analisi stringate ma ficcanti sui tossici dell'informazione e le sue letture anticonformiste dell'attualità politica e geopolitica. L'Ottavo Piano Non l'ho capito. Più che un sito di opinione parrebbe un laboratorio letterario in senso lato con autori e tematiche diverse, in lingue diverse e senza un'apparente linea editoriale. Forse ne nascerà in futuro qualcosa di più focalizzato e personale. - Un discorso a parte va fatto per il blog di Beppe Grillo, la cui onnipotente Casaleggio & Associati si è
fatta surclassare dalla VPS a 70 euro/anno e dai PHP autoprodotti di chi scrive. Questo risultato illustra
la metafora edipica di un partito che ha ucciso il movimento e la constatazione di un popolo della rete
che non abita più nella rete. Mi piace però ricordare che il blog di Grillo prima delle cinque
stelle ha avuto un ruolo nella gestazione intellettuale de Il Pedante. Ai tempi ne apprezzavo l'educazione
alla diffidenza, la preoccupazione per gli ultimi, i contributi degli ospiti, la prosa - oggettivamente
fulminante - dello scomparso Casaleggio. Poi si cresce, ma i debiti vanno onorati.
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