Un caso di scienza democratica

04 febbraio, 2020 | 6 commenti

Su questo blog mi sono occupato in tante occasioni degli allarmanti risvolti etici e politici dell'obbligo di vaccinazione per l'infanzia introdotto nel 2017 dall'ex ministro Lorenzin e da allora rimasto lì, cadavere nel pozzo di una vita pubblica già avvelenata da tanti dissidi per portarvi altri inutili veleni, nell'indifferenza corale di tutte le forze politiche. Sull'argomento ho pubblicato un libro con Pier Paolo Dal Monte, ho scritto e dimostrato che il nuovo obbligo ha frenato i diritti e la fiducia delle persone ma non le malattie, che ha suscitato un'ecatombe scolastica immotivata e senza precedenti, che ha prestato il fianco a una retorica della «scienza al governo» ugualmente esiziale per la libertà scientifica e per il governo democratico, e molto altro. Non mi sono invece mai occupato degli aspetti medici della vicenda, per almeno tre motivi: a) perché non ho le competenze per farlo, b) perché reputo il metodo più importante del merito (con lo stesso approccio dogmatico e imperativo si sono spinte ieri le riforme economiche, oggi quelle ecologiche, domani chissà) e c) perché la stessa ricerca scientifica è un prodotto che risponde, se non nei risultati almeno nella selezione dei quesiti, agli orientamenti politici ed economici dominanti.


Tutto ciò premesso, mi è parsa massimamente degna di diffusione un'iniziativa segnalatami dal presidente dell'associazione Comilva che raccomando alla conoscenza e alla partecipazione dei lettori. La definirei una proposta di «scienza democratica» (cioè vera) per fare argine alle stragi di democrazia nel nome della scienza.

I promotori dell'iniziativa hanno disegnato un esperimento per misurare, in un campione di popolazione italiana sufficientemente rappresentativo, il grado di efficacia delle vaccinazioni oggi in uso nel produrre una effettiva risposta immunitaria contro le malattie target. Ai partecipanti è chiesto di sottoporsi a un prelievo in una struttura diagnostica abilitata (io l'ho fatto qui, al costo di euro 80,00) per misurare gli anticorpi nel sangue e di trascrivere i risultati in un applicativo online. I dati raccolti saranno incrociati con la storia clinica del soggetto (vaccinazioni e richiami effettuati, malattie contratte naturalmente) per restituire una statistica sull'efficacia della profilassi ricevuta secondo dimensioni diverse: antigene e prodotto somministrato, metodologia diagnostica, distanza temporale dalla somministrazione, età del soggetto ecc.

Paradossalmente, la letteratura scientifica su questi temi - cioè sul senso ultimo di praticare le vaccinazioni - è assai scarna e le autorità sanitarie non eseguono test per verificare almeno a campione gli effetti della profilassi a regime, nonostante i costi diagnostici contenuti, i risparmi che potrebbero realizzare evitando richiami inutili o prodotti poco efficaci e i benefici di un migliore monitoraggio farmaceutico. Ancora più paradossalmente, le «coperture» invocate e imposte facendo strame dei diritti sono sinonimo dell'espletamento di un atto medico (l'iniezione) e non del suo scopo (la protezione), come se il primo fosse lo scopo, il secondo il suo pretesto. Alla violenza dell'obbligo si aggiunge così la violenza logica di un trattamento zootecnico e industriale che la legge considera in pratica fine a se stesso, con una cieca meccanicità che oggi non si trova nemmeno nella prassi veterinaria. In ciò il progetto Studi anticorpali ricopre anche un ruolo di supplenza scientifica e si propone di riportare nell'alveo della razionalità e dell'utilità pubblica un tema troppo ideologizzato e brandito come un totem, l'ennesimo, per criminalizzare il dissenso.

Per ulteriori approfondimenti rimando al sito internet dell'iniziativa.


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Biologo sociale 01 febbraio, 2020 21:03

-Analisi anticorpali (COMILVA)

-analisi sui vaccini in commercio (CORVELVA)

-studi sulla tossicità dell'adiuvante alluminio (Exley, Gherardi)

-confronti vaccinati vs non vaccinati, per morbilità e per le morti improvvise; sui dati inquietanti dei primi tre punti si può chiedere con forza che Governo e Regioni attivino studi epidemiologi, aperti alla verifica di ricercatori indipendenti.

Questi dovrebbero essere i punti qualificanti di una campagna di sensibilizzazione e mobilitazione.

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Apprezzante 05 febbraio, 2020 01:15

Gentile @Biologo sociale, non sono mai intervenuto prima, pur apprezzando il blog da molto tempo, nonstante il fastidio che provo ogni santa volta che leggo attacchi ai vaccini. Non esiste uno straccio di studio con un minimo di autorevolezza che mostri che i vaccini sono pericolosi: essi hanno debellato moltissime malattie mortali ed invalidanti, e non ci vuole chissà che per saperlo e capirlo. E' davvero incredibile che si dibatta di vaccini, o sull'opportunità delle vaccinazioni obbligatorie. Lo trovo oltremodo stucchevole, e sarebbe bello capire come mai il nostro padrone di casa continua a parlare di vaccini anziché di altre cose magari più interessanti. Mi dispiace fare questo intervento perchè apprezzo l'intelligenza di molti dei post di questo blog: anche quando non si è d'accordo offrono comunque spunti di riflessione estremamente interessanti. Ma i continui attacchi ai vaccini sono davvero incomprensibili.

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Seguente 05 febbraio, 2020 01:18

Gentile @Biologo sociale, non vi è alcuno studio che sostenga le tesi che lei propugna. Si, lo so, i poteri forti forti fanno sparire i virologi non allineati eccetera. Per fortuna che c'è il comitato Corvelva,.....anche basta, su....non c'è nessun problema con l'alluminio, provi a leccare una barra di alluminio e mi faccia sapere se poi muore, ok?

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Il Pedante 05 febbraio, 2020 14:55

Gentile lettore, il fatto davvero enorme - spero se ne renda conto - che Lei veda "continui attacchi ai vaccini" su questo blog o anche solo in questo articolo, o nel mio libro, mi conferma nella convinzione che sul tema si siano addensate le nubi tossiche dell'ideologia. Mi rincresce di averLa infastidita non avendo preso meccanicamente la posizione della maggioranza e dei più forti su una questione tirata fuori praticamente dal nulla non più di due anni fa, e da allora diventata epitome quasi perfetta di tutto ciò che denuncio sul blog. Le sono ciò nondimeno grato dei complimenti.

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disperato 05 febbraio, 2020 15:30

Gentile @Apprezzante, lo stabilisce Lei quali sono gli studi autorevoli e quali no?

C'è persino chi pensa (e io sono tra questi) che i vaccini non abbiano debellato nessuna malattia, e che certi malanni siano scomparsi grazie a una più abbondante alimentazione e a una migliore igiene (tipo acqua corrente...). Noi pazzi siamo arrivati a queste assurde (per voi) conclusioni guardando ai dati sperimentali, ad esempio ai dati statistici ufficiali che mostrano come la curva di mortalità (per morbillo, tetano...) non muta la sua pendenza con l'introduzione dei vaccini ma prosegue a diminuire allo stesso modo, prima e dopo l'obbligo vaccinale.

In quanto alla pericolosità dei vaccini vi sono svariate sentenze di tribunali in cui i danneggiati (o i familiari delle vittime, perché c'è anche chi è morto) da vaccino vengono risarciti, in Italia come all'estero.

Suggerisco a Lei come agli altri il librettino di Montanari-Gatti "Vaccini si o no?", magari impara qualcosa.

In quanto all'alluminio provate a iniettarvelo nel sangue e poi vediamo.

Poi vi sono quelli come Ilpedante che non entrano nel merito della questione medica ma si limitano a considerare il problema sul piano democratico, della serie può uno stato democratico imporre dei tso a persone sane? Perché se Lei lo accetta, poi il prossimo passo sarà il microchip...

Infine si tranquilizzi, presto affermare che i vaccini sono dei farmaci (anche problematici) e non dei doni taumaturgici degli dei sarà considerato reato e quindi commenti come questo non saranno più né scritti né letti da nessuno, almeno fino a quando i morti e i danneggiati non saranno così tanti che la popolazione dovrà arrendersi all'evidenza.

Saluti.

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Fantasio 07 febbraio, 2020 13:04

Gentile @disperato, ben detto

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