Grande è la confusione sotto il cielo

25 novembre, 2017 | 25 commenti

Ho sempre sospettato che la trasmissione Report sia stata tra le cause più decisive della mia emigrazione in Austria, quando ancora amavo viaggiare. E che continui ad esserlo per tanti giovani. Perché è irresistibile: dopo pochi minuti di Report devi odiare l'Italia. E il bello è che non sai neanche perché. Tra inquadrature sghembe, interviste mezze rubate, primi piani di citofoni e porte vetrate, telecamere che riprendono altre telecamere e riferimenti di cronaca buttati nel montaggio in ordine rigorosamente random, ciò che resta nel telespettatore dopo i titoli di coda non è la trama di un malaffare ma un magma di impulsi dove attechisce una sola certezza: di essere stati usati, turlupinati, spolpati. Resta l'eco delle migliaia e milioni di euro che si intuiscono sottratti al proprio bisogno. E una rabbia tanto più forte perché sfocata, generalmente indirizzata a maneggi così immondi da sfuggire alla schietta intelligenza degli onesti.

Perché Report è purtroppo anche un esercizio di stile. Pur restando uno dei pochi tentativi seri e ben finanziati di giornalismo d'inchiesta in Italia, i suoi spunti e materiali anche preziosi, anche coraggiosi, annegano in una tecnica «shock and awe» che indigna e disorienta prima di informare. Oltre a ciò, non sembra intravedersi una chiara linea editoriale. Il prodotto richiama politicamente il grillismo delle origini e la collegata retorica dell'onestà già analizzata in questo blog, dove i colpi spesso ben assestati al privilegio, alla prevaricazione e alla furberia dei potenti mancano puntualmente di gettar luce sulle possibili cause sistemiche di quei fenomeni. In Report il sistema delle regole e degli obiettivi politici è anzi raramente il problema: alla peggio è perfettibile, ma i suoi fallimenti sono tutti da addebitare all'indegnità di chi vi si deve attenere. Sicché la ricerca di senso dello spettatore non può che incanalarsi nell'autocondanna di un popolo incapace di avverare le opportunità di modelli politici ed economici altrimenti votati al successo. Un'autocondanna che in Report si fa sovente anche esplicita divagando sui modelli virtuosi de «gli altri paesi» dove invece, a presunta parità di premesse, «le cose funzionano».

Ho smesso di guardare Report - e la televisione in genere - anni fa, ma ne ricevo regolarmente le newsletter. L'ultima è relativa alla puntata che andrà in onda lunedì 27 novembre sul tema dell'integrazione europea, il cui intento non velatamente propagandistico è già stato ben denunciato da Marcello Foa. Quel breve comunicato email con il riassunto dei servizi merita una lettura analitica per misurare lo stato del dibattito europeista anche tra i giornalisti accreditati come indipendenti. Ciò che in esso colpisce non è tanto la persistenza di posizioni e formule ormai irripetibili persino tra le frange più accorte del mainstream, ma la grave incoerenza interna delle tesi esposte o implicate. Da quelle contraddizioni emerge lampante l'impasse di chi ha investito aspettative e carriere nel progetto paneuropeo e ne è quindi oggi prigioniero, incapace di districarsene e condannato ad accettarne l'illogicità affinché la logica non ne faccia strame.

(clicca sull'immagine per aumentare le dimensioni)

In sintesi:

  • la classe dirigente tedesca impone l'austerità brutta, non rispetta le regole, disunisce il continente, sfrutta i suoi lavoratori e tratta i paesi del Sud come già in tempi innominabili («l'occupazione tedesca»);
  • anzi no, l'austerità è bella e necessaria, ma noi ci ostiniamo a spendere soldi pubblici;
  • l'Unione Europea è più indisciplinata e maneggiona di noi.

Quindi? Quindi bisogna farsi governare dall'Unione Europea (sì, quell'Unione) dove «vince la linea» della Germania (sì, quella Germania) per risolvere i nostri problemi.

È grande la confusione sotto il cielo. Speriamo porti bene.


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DIEGO 24 dicembre, 2017 22:46

Gabanelli (e report )comincio' ad insospettirmi allorché qualche anno fa straparlava (ma non tanto)di abolire il contante come rimedio contro l'evasione........ma anche come garanzia di toglierci quel poco di controllo

sui nostri denari....,,.e brava Lorenzin!

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Marco De Luca 16 dicembre, 2017 10:22

Dopo quattro anni di convivenza con la mia compagna, ospitammo a cena un caro amico. Aveva comprato con la gazzetta un dvd di Babil Junior, e ci chiese se poteva dargli un'occhiata mentre preparavo.

Ci rendermi conto che era la prima volta in quattro anni che accendevamo la tv.

La buttammo. Installammo telo e proiettore, non connesso all'antenna.

Riguardo a Report, ritengo che il malcelato autorazzismo non sia voluto. Darei la colpa ad una forma di sciatteria intellettuale, nel loro caso, e non è che la cosa mi ferisce meno.

Tanto, gli USE non si faranno MAI, ergo siamo rocce su cui scorre la pioggia .

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The Max 07 dicembre, 2017 16:41

Un tempo credevo in Report.

Ero contento che fosse stata selezionata la Gabanelli dal m5s come PdR.

Ritenevo che una cosa da fare fosse chiudere a chiave i parlamentari, far guardare loro una puntata di Report e non lasciarli uscire fino a che non avessero risolto il problema.

Poi, una puntata su Euro e Europa, al tempo iniziavo a seguire un Blog (la lettera maiuscola non è un caso) e intuii qualcosa. Come quando non sai niente di musica, ma ti rendi conto delle stonature. Al tempo non sarei stato in grado di individuarle tecnicamente (oggi probabilmente si), ma si sentivano.

Da allora guardai altre volte Report, ma sempre con meno fiducia.

Oggia anche io non guardo più la TV. Anche i film, serie TV e altro le guardo in modo diverso. Anche grazie a Lei.

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Fabrice 02 dicembre, 2017 20:42

Report e trasmissioni simili si sono passati il tempo a fare il lavaggio del cervello agli italiani che l'Italia non va perchè i politici tengono "famigghia", nel senso che i politicanti italiani sono solo impegnati a sistemare figli, parenti, amici degli amici e quindi poi la mobilità sociale si blocca perchè questo fenomeno è comune anche in altri ambiti professionali e quindi la vulgata di trasmissioni come Report ma anche dei media mainstream italiani è che invece ad esempio in paese come UK e USA la mobilità sociale va da Dio, cosa che invece è una balla totale sulla quale ovviamente Report e trasmissioni simili non spenderanno neanche una parola, chissà come mai....!!!

Di seguito, due articoli in inglese che la dicono lunga su tutta la faccenda, eccoli arrivano!

1) "Social mobility: the charts that shame Britain"

https://www.theguardian.com/news/datablog/2012/may/22/social-mobility-data-charts

2) "U.S. lags behind peer countries in mobility"

http://www.epi.org/publication/usa-lags-peer-countries-mobility/

Cordiali saluti.

Fabrice

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Bombadillo 30 novembre, 2017 16:44

Ciao cari,

forse non è attinente col post....ma forse lo è.

In ogni caso, se avete mezzora di tempo, vedetevi la relazione di Ugo Mattei al seguente link:

http://www.byoblu.com/post/2017/11/26/perche-non-ti-fanno-piu-togliere-la-batteria-dallo-smartphone-e-molto-altro-ugo-mattei.aspx

Semplicemente, è strepitosa.

Tom

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Il Pedante 04 dicembre, 2017 23:46

Concordo. Ne ho dato ampia notizia sui social. Ci ritornerò.

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Mikez73 05 dicembre, 2017 10:18

Urca, non avevo capito che era "quel" Ugo Mattei! L'avevo visto citato di sfuggita ma non mi ci ero fermato, grazie per averlo riproposto.

Ormai è commovente riuscire ancora a sentire qualcosa del genere uscire dalla bocca di un uomo.

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PAOLO MENGOLI 30 novembre, 2017 03:29

Splendida disamina di un media considerato di "denuncia" ma che è un convogliatore di convinzioni agli obiettivi reconditi della governance eurista. Rammento l'appassionata perorazione della Gabanelli per le carte di credito e l'abolizione del contante.

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Renato 30 novembre, 2017 02:08

Lunga e diritta correva la strada .

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a perfect world 29 novembre, 2017 16:57

...chi ha mai fatto carriera evidenziando le contraddizioni? Grazie Pedante per l'ennesima perla. Metterei sulla Mayflower tutti questi "facciamo come in Ammmerica", e vediamo come si ambientano alla vera durezza del vivere...

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chinacat 29 novembre, 2017 23:52

Gentile @a perfect world,

basterebbe fargliela vedere quella durezza del vivere e cambierebbero idea nel giro di pochi minuti. Se al posto di inventarsi l'Ammmerica che non esiste, quelli di Report andassero in una qualunque città statunitense a vedere come si vive nelle "skid row" (ogni città ne ha una), allora si che renderebbero un servizio pubblico.

Chinacat

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chinacat 28 novembre, 2017 22:20

"siamo gli Stati Uniti d'Europa"

Personalmente non credo che si tratti di confusione ma piuttosto di un ben riuscito illusionismo: il modello degli U.S.A. che viene "venduto" agli italiani non esiste. E dato che non penso che quelli di Report siano così ignoranti da non saperlo o così poveri da non potersi permettere di chiedere ad un qualunque accademico statunitense come funzioni davvero il modello U.S.A., ne consegue che mentono sapendo di mentire.

Esempio: "un governo federale con un ministro degli esteri"

Cosa potrà mai pensare un cittadino italiano? Questo: "Vedi gli ammmericani come sono furbi, ne pagano soltanto uno, mica come noi europei che ne abbiamo 27 e non vanno mai d'accordo tra di loro. Questa si che è una bella idea!"

Problema: gli autori della sopracitata frase fanno riferimento agli Stati Uniti di Marte o della Confederazione Intergalattica dei Pianeti perché da quel che so io gli U.S.A. non hanno un ministro degli esteri. Ops.

Hanno un Dipartimento di Stato, con un Segretario di Stato ma con funzioni e compiti che non riguardano affatto la sola politica estera e la cui posizione all'interno del governo va inquadrata all'interno del sistema costituzionale degli U.S.A.

Dovrebbero cambiare nome in Die Report Wochenschau. Goebbels docet.

Chinacat

PS

Commento di un docente statunitense che vive ed insegna in Italia (quelli di Report non lo sanno ma ce ne sono parecchi) sulla situazione greca: "se il nostro governo federale avesse trattato il Vermont o il Kansas come avete fatto con la Grecia, ci sarebbe stata una rivolta molto seria in tutti gli altri stati."

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Toussaint 28 novembre, 2017 10:25

Caro Pedante, la leggo sempre molto molto volentieri e, per una volta, aggiungo un commento. Sul Glifosato, diserbante probabilmente cancerogeno prodotto dalla Monsanto. La Germania dapprima contraria, ha cambiato opinione trascinando con se la maggioranza dei paesi UE, che da sempre si allinea ai suoi voleri.

Report non ha informato l'ascoltatore che, nel frattempo, la Monsanto è stata acquistata dalla tedesca Bayer e che il cambio di parere del governo tedesco è palesemente legato alla difesa di un suo interesse nazionale, senza alcun rispetto per la salute dei cittadini e per l'interesse degli altri paesi UE. A Report non lo sapevano?

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Massimiliano 28 novembre, 2017 02:00

Impeccabile caro Pedante, un po' come la trasmissione sul prosecco, cattivi cattivi vignaioli, peccato che nelle scuole di enologia e nelle facoltà di agronomia si insegni esattamente a massimizzare rese per ettaro e profitti conseguenti utilizzando quei prodotti, per altro legali ed autorizzati dalle leggi vigenti.

Ma si sa, meglio che i pecoroni seduti sul divano se la prendano col contadino che inquina piuttosto che prendersela con il concetto industriale applicato all agricoltura che ci sta avvelenando.

Sia mai che si ingenerino dubbi "prometeici" verso il sistema capitalistico fuori controllo anche in una sola delle menti semplici durante la visione dello show.

Che la lotta dialettica o fisica sia orizzontale ma soprattutto si svolga in basso.

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a perfect world 29 novembre, 2017 16:59

Gentile @Massimiliano,

rimango convinto che se Report graffiasse, non avrebbe spazio in tivu'...

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Giuseppe 27 novembre, 2017 20:43

Bah.

Per quanto ci dimeniamo è già tutto deciso.La trama.Il finale sarà drammatico.Costruirono una torre per toccare il cielo.E Dio li disperse.

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Bombadillo 27 novembre, 2017 20:33

Carissimi,

questo post mi ha ricordato l'incipit della prima lettera di Berlicche, l'arcidiavolo, in risposta al suo nipotino Malacoda, principiante diavolo tentatore, che ingenuamente sopravvalutava le capacita di ragionamento dell'umano che era stato affidato alle sue "cure", affinché si dannasse (parliamo di un soggetto nato nei primi del novecento, figuriamoci un "nativo digitale" medio, o, comunque, uno nato post-68, ché il vero spartiacque è quello):

"Le tue parole fan pensare che tu sia d'opinione che la discussione sia il metodo per tenerlo lontano dalle grinfie del Nemico. Avrebbe potuto essere così se egli fosse vissuto alcuni secoli fa. A quei tempi

gli uomini avevano una coscienza ancora abbastanza chiara di quando una cosa veniva provata e di quando

no; e, se gli argomenti erano convincenti, la credevano veramente. Mantenevano ancora una relazione fra il pensare e l'agire, ed erano pronti, come risultato di una serie di ragionamenti, a mutar vita. Ma, un po' per

mezzo della stampa settimanale, un po' con altre armi, siamo riusciti in gran parte a mutare questo stato di

cose. Il tuo giovanotto è stato abituato, fin da ragazzo, ad avere nella testa una dozzina di filosofie irriconciliabili fra di loro, che danzano insieme allegramente. Non considera le dottrine come, in primo luogo, "vere" o "false", ma come "accademiche" o "pratiche", "superate" o "contemporanee", "convenzionali" o "audaci". Il gergo corrente, non la discussione, è il tuo alleato migliore per tenerlo lontano dalla chiesa. Non perder tempo nel tentare di fargli pensare che il materialismo è vero Mettigli in mente che è forte, o robusto, o coraggioso - che è la filosofia del futuro. È di questo che si preoccupa."

Insomma, il principio di non contraddizione è una reliquia del passato e la modernità non è altro che la sua negazione. E forse a Report lo sanno.

Tom Bombadill - Tom Bombadillo

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Giorgio 27 novembre, 2017 19:37

Sono stato amministratore comunale in una grande città, le trasmissioni di Report riguardanti la nostra città che, purtroppo ero costretto a vedere, erano zeppe di notizie apertamente false, al limite della diffamazione.

Il trucco era far pronunciare alcune persone intervistate (quasi sempre appartenenti a formazioni politiche di sinistra radicale) per evitare querele ai giornalisti.

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Gianni 27 novembre, 2017 16:24

Mai avuto dubbi sul compito del media televisivo di fare cattiva propaganda, per questo non ho mai posseduto una televisione, e prima di internet mi sono sempre informato per via cartacea, ma evitando i giornali di regime o usandoli per coltivare i dubbi, se l'informazione è un fatto economico saranno sempre le oligarchie neo-liberiste a scegliere il contenuto, anche quando appare potabile contiene certamente sostanze velenose, come nella Caverna di Platone è bene sceglere quali fuochi usare per irradiare la luce che da forma alle ombre, Il Pedante è uno di questi fuochi, che butta luce vera e da modo di distinguere, per questo lo ringrazio di cuore.

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roberto 27 novembre, 2017 11:15

Ho smesso di guardare Report parecchi anni fa proprio per i motivi indicati nell'articolo.

roberto r

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Antonio 26 novembre, 2017 20:06

Tra i piatti di Report che mi sono rimasti sullo stomaco c'è quello del contante che favorisce evasione e corruzione....mentre nei paesi più evoluti, con cittadini aggiornati, onesti, che non hanno nulla da mascondere, con tutte le virtù a noi sconosciute, l'eliminazione del contante è una invidiabile realtà.

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ws 28 novembre, 2017 12:04

Gentile @Antonio,

anche sul " contante" la cattifa germagna fa PER SE come gli pare e ordina ai volenterosi kapò ( di cui l' itaglia è sempre incinta) ad imporre ai compagni di baracca il vincolo del " pagherò" elettronico .

Della €uro-tenuta infatti la germagna ne è solo un "intendente" che traffica per se mentre spella tutti i sottoposti per conto del tenutario.

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Hans Suter 10 dicembre, 2017 10:30

In Germania c'è un legge che obbliga il commerciante ad accettare contanti come mezzo di pagamento. Il 74% dei tedeschi è contro l'abolizione di questa legge https://de.statista.com/statistik/daten/studie/431341/umfrage/umfrage-zur-bargeld-abschaffung-in-deutschland/

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Valerio 26 novembre, 2017 15:16

Vogliamo dircelo che da quando non c’è più lui, Report è inguardabile?

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Gian Luca 26 novembre, 2017 12:40

E' un gran bel giornalismo A la Carte dove il telespettatore potrà trovare il piatto che più gli aggrada.

L'eurocritico potrà trovare soddisfacente il classico germaniakattiva, mentre l'euroinomane si ecciterà con il piatto di StatiUniti. Ma anche il libberista non rimarrà a boccasciutta con lo stufatino di Austerityperigggiovani, mentre il socialista d'antan apprezzerà la mousse equa e solidale del nazionalismocheuccideilsud.

In ogni caso il padrone del ristorante continuerà ad incassare il risultato politico di continuare a tenere impegnato il popolino a litigare come i capponi di Renzo, mentre continua ad introdurre ulteriori schiavitù usurpando ulteriori poteri con la forza che fatturati superiori al pil di potenze nucleari (Pakistan-Google tanto per dare un metro) gli consentono

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